
E’ stata posata, in data odierna, la prima pietra dell’impianto TMB (trattamento meccanico biologico) all’interno del polo impiantistico di Genova Scarpino. Alla cerimonia hanno partecipato Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, Sindaco di Genova e Matteo Campora, Assessore all’Ambiente del Comune di Genova. Sono intervenuti Pietro Pongiglione, Presidente AMIU Genova, Davide Grossi, Direttore Generale AMIU Genova e Massimiliano Bianco, Amministratore delegato Gruppo Iren. Presenti anche i due Cappellani del Lavoro, Don Massimiliano Moretti e Don Gian Piero Carzino.
L’impianto avrà una potenzialità di trattamento pari a 110.000 tonnellate /anno di rifiuti urbani e consentirà, partendo da rifiuti indifferenziati, di valorizzare i materiali recuperabili (selezionando e separando metalli, carta e cartone, contenitori in PET e HDPE, tetrapak e PVC), produrre CSS e CSS combustibile, stabilizzare e raffinare la restante frazione in vista del conferimento in discarica e dei recuperi ambientali della stessa.
I lavori di profilatura e livellamento dell’area dove sorgerà l’impianto sono stati realizzati da personale AMIU da aprile 2020. Interventi che hanno visto in azione sia il personale operativo, con un impiego medio giornaliero di 12 addetti, sia per le attività tecniche (Direttore Lavori, Assistenti alla Direzione Lavori e Coordinatore della sicurezza in fase di Esecuzione) e infine per le attività relative al collaudo, al responsabile unico del procedimento e al responsabile dei lavori, ruolo che sarà mantenuto anche per le attività tecniche successive.
I lavori propedeutici alla costruzione dell’impianto hanno visto la movimentazione di 250.000 m³ di terra e rifiuti in modo da realizzare un fondo idoneo al nuovo cantiere, che avrà l’ampiezza di 35.000 m² e sarà integrato da opere di sostegno alla viabilità interna con la realizzazione di muri di contenimento (tipo “berlinese” ovvero con palificazioni) e di altre pareti di contenimento che sostengano la differenza di quota, circa 6 metri, tra l’edificio che ospiterà il Trattamento Biologico (TB) e quello destinato al Trattamento Meccanico (TM).
Nel nuovo complesso impiantistico saranno occupati oltre 20 addetti. Nella primavera del 2022 si prevede l’entrata in funzione dell’impianto che permetterà di convogliare la maggior parte dell’attività di trattamento del rifiuto del bacino del genovesato presso un unico polo impiantistico, realizzando la chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio.