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CENTRI MARCHIO SURPLUSE

Se le risorse naturali sono limitate, la nostra immaginazione è sconfinata.

Il  problema da risolvere è il seguente: come ridurre la quantità di rifiuti che produciamo? Cambiando i comportamenti delle persone e rendendo partecipe la collettività.

Come è possibile attuare un cambiamento e un coinvolgimento della cittadinanza? I centri Surpluse possono essere una risposta, si tratta infatti di una rete di centri del riuso e del riparo in cui i prodotti che non servono più trovano nuova vita. Spazi aperti in cui l’economia lineare lascia il posto all’economia circolare.  Una rete in cui il surplus diventa Sur-plus-use.

Nel tempo sono stati creati luoghi in cui portare oggetti destinati ad essere buttati che vengono trasformati in altro o ancora spazi dove riparare o dare un’altra chance a beni che avevano perso interesse .

Uno dei motti di questi centri è “QUI NON SI BUTTA VIA NIENTE, NEANCHE LE SPERANZE”.

La rete Surpluse è in continua espansione, dopo aver aperto un centro Surpluse nell’ottobre 2020 in Via Coronata è stato inaugurato il centro Surpluse Ducale nei primi mesi del 2021.

A settembre  2023 arriva  il terzo centro del riparo e del riuso nell’ex mercato di Via Bologna nel quartiere San Teodoro.   In questa rinnovata sede aumentano gli obiettivi,  lo spazio infatti non si limiterà ad accogliere e dare una seconda vita agli oggetti, ma ambisce a divenire uno spazio pubblico di incontro e confronto.

Un’ambizione che si concretizza nel conoscere e far conoscere le associazioni del territorio e le realtà delle comunità dei quartieri,  partecipare, promuovere e  proporre workshop, laboratori e iniziative legate al mondo dell’ambiente, della cultura e della sostenibilità. Qui si potrà imparare a riparare oggetti o rivederli sotto un’altra luce e scoprire come evitare gli sprechi. L’ambizione è quella di conquistare l’interesse della popolazione e renderla lei stessa portavoce di una bella realtà estendere la rete da replicare e promuovere in altre città.

Ciascuna sede manterrà il proprio carattere ma tutte saranno riconoscibili sotto l’identità e l’immagine di  “Surpluse” un brand che propone un neologismo, un nuovo modo di vedere gli oggetti e apprezzare un’estetica dell’imperfetto.

Ecco perchè nei centri Surpluse troverai sempre un ambiente confortevole, contraddistinto da tre colori predominanti che classificano i centri a seconda della dimensione dello spazio che hanno e di conseguenza indicano le taglie degli oggetti che sono capaci di ospitare, colore ciano per la taglia S small , colore blu/viola per lo spazio medio M , colore magenta per spazi ampi di taglia L .

Chi sono i soggetti che gestiscono e animano queste realtà? A Coronata per esempio è stato gestito con un “Patto di Collaborazione” tra AMIU, il Comune di Genova e il municipio Medio Ponente con associazioni attive sul territorio: Amici di  Coronata, ARCI ragazzi APS e Associazione Pro Loco Cornigliano. Intorno a questo Surpluse si è poi creata una rete ampia e solidale che è un punto di riferimento per il territorio.

A Palazzo Ducale si è creato uno spazio dove una volta alla settimana l’associazione REMIDA Genova distribuisce eccedenze industriali e commerciali perfettamente nuove, utili e bellissimi ad associazioni, scuole, insegnanti e gruppi di volontariato senza scopo di lucro.

Per l’ultimo centro di  via Bologna si sta avviando un processo di gestione che permetta di rendere concreta e sostenibile questa realtà sia economicamente, sia ambientalmente e socialmente.

Il progetto grafico e di allestimento, parte integrante della missione dei Centri Surpluse (che è un marchio registrato)  è stato curato e sviluppato dal Dipartimento Architettura e Design dell’Università di Genova.

Il progetto nelle sue varie fasi anche temporali è stata un elemento qualificante e qualificato del progetto FORCE dove sono stati attinti alcuni fondi e attualmente è stato finanziato dal PON METRO REACT EU Asse 6 – Azione 6.1.4 – Progetto GE6.1.4.C “C-City Città Circolare”.

 

SURPLUSE

Centri del riuso e del riparo

Luoghi di speranza e di valore

Dove gli oggetti hanno una seconda vita

E le persone una nuova opportunità

Centri del riuso e del riparo

Spazi di solidarietà e di creatività

Dove si scambiano beni e saperi

E si costruisce una comunità

Centri del riuso e del riparo

Espressioni di ecologia e di civiltà

Dove si riduce l’impatto ambientale

E si promuove l’economia circolare